2015 Reading

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Come avrete intuito dal titolo, il post di oggi esula dal mondo beauty per tuffarsi in quello dei libri e l'ispirazione mi è stata data da questo post di Make Me Up by Claudia, a cui ho ovviamente chiesto il permesso prima di procedere.
Vi ho avvisato subito, così, se non siete interessate, potete tranquillamente passare oltre.
Fin da bambina, grazie ai primi fumetti regalati dai miei genitori, sono sempre stata una vorace lettrice. 
A partire dagli anni del liceo, da brava maniaca dell'ordine ("mentale", per quello reale sto ancora lavorando), ho anche cominciato a stilare liste dei libri letti ogni anno. Ai tempi viaggiavo poco sopra alla trentina di libri l'anno, che forse per qualcuno sono anche pochini, ma - insomma - mi pare sia una cifra dignitosa. 
Poi, durante l'università, il numero dei volumi letti ha iniziato lentamente a diminuire, pur mantenendosi su una buona cifra (venti o poco più). Il tracollo l'ho avuto dopo la laurea, quando, con grande fatica fisica e psicologica, sono entrata *sarcasmo mode on* nel magico mondo del lavoro *sarcasmo mode off*, arrivando negli ultimi due o tre anni a soli quattro libri. 

QUATTRO. 
LIBRI. 
IN. 
UN. 
ANNO.

Quando me ne sono resa conto, per me è stata una pugnalata al cuore. Avevo smesso di leggere, una delle cose che più amo/amavo al mondo, e nemmeno me ne ero accorta. Quale onta! Quale disonore! Quindi, a metà dello scorso anno, ho tentato di recuperare un po' del tempo perso. Riprendere è stato molto più difficile del previsto, soprattutto perché ormai la mia vita è assorbita da tanti impegni (avere due lavori incide parecchio, credetemi), ma sono comunque riuscita almeno a doppiare la triste cifra enunciata sopra.

Di seguito vi elenco ciò che ho letto nel 2015, in ordine cronologico. Non ho intenzione di fare recensioni su ciascun libro, vi riporto giusto la trama e il link alla casa editrice (laddove esista), poi sarete voi a decidere se vi può interessare o meno.

Haruki Murakami - Tutti i figli di Dio danzano 

"Un uomo abbandonato dalla moglie parte per l'isola di Hokkaido per consegnare un pacchetto alla sorella di un collega. Cosa contiene il pacchetto? Forse il vuoto che sente dentro, quella «bolla d'aria» per cui la moglie lo ha lasciato. In una località di mare una ragazza stringe amicizia con un pittore la cui unica vera passione è accendere falò sulla spiaggia. Qual è la forma del fuoco? Quale il modo di ottenere un fuoco veramente libero? Nel racconto che dà il titolo alla raccolta, un giovane vaga per la città pedinando un uomo a cui manca il lobo di un orecchio, convinto che si tratti del padre che non ha mai conosciuto. Eppure la madre gli ha ripetuto infinite volte che lui è soltanto figlio di Dio. Sullo sfondo di tutti i racconti un grande trauma collettivo, il terremoto di Kobe del 1995: le immagini della distruzione diffuse dai televisori e conservate nella memoria come terribili gemme in uno scrigno."
Haruki Murakami - Dance dance dance 

"È un giorno di marzo, al Dolphin Hotel di Sapporo, a.d. 1983. Alla radio suonano gli Human League. E poi Fleetwood Mac, Abba, Bee Gees ecc. Uno strano mondo, questo, dove tutto - o quasi - si può comprare. C'è un giornalista free lance che ha perso molte cose nella vita e ogni volta una parte di sé. Cammina controvento senza perdere lo slancio: forse, per mantenere la rotta, non gli interessa che lasciarsi andare alla deriva. C'è una ragazzina di tredici anni seduta da sola in bar. Ci sono una receptionist troppo nervosa, un attore dal fascino irresistibile, un poeta con un braccio solo; e un salotto a Honolulu dove sei scheletri guardano la TV. Esiste un collegamento fra queste cose, un senso anche per chi ha perso l'orientamento, basta continuare a danzare."
Andrej Longo - Dieci 

"Vanessa che «quando si mette le calze nere e la gonna corta di pelle pare proprio ’na femmina»; il tredicenne che di fronte alla sofferenza della madre è capace di un gesto terribile: «perché qualcuno doveva farlo», perché «ci sta un limite a tutto»; la ragazza che a una sola persona, un gatto di stoffa chiamato Monnezza, può raccontare che cosa significhi subire sul proprio corpo la violenza di un adulto; il piccolo malavitoso costretto ad abbassare gli occhi davanti a un anziano pensionato pacatamente deciso a non abbassare i propri; Reibàn, che nel corso di una notte balorda in compagnia dei suoi amici Panzarotto e Rolèx ruba la macchina sbagliata e dovrà pagarla cara: sono solo alcuni dei personaggi che il lettore incontrerà in questi dieci racconti – dieci come i dieci comandamenti – e che difficilmente riuscirà a dimenticare. Perché ognuno viene fuori dalla pagina di Andrej Longo con una esattezza quasi dolorosa – con le sue paure e i suoi rimorsi, le sue viltà e la sua grazia –, in virtù di una scrittura asciutta ed esigente, tutta costruita su dialoghi rapidissimi, scarni, a volte brutali. Nei racconti di Longo non c’è mai una parola superflua, ma ci sono tutte quelle che servono a darci, di quell’universo metropolitano che si chiama Napoli, un’immagine radicalmente nuova – e folgorante."

Stefano Benni - Cari Mostri 

"Stefano Benni sfida il racconto di genere e apre la porta dell’orrore. Lo fa con ironia, lo fa attingendo al grottesco, lo fa tuffandosi nel comico, lo fa tastando l’angoscia, lo fa, in omaggio ai suoi maestri, rammentandoci di cosa è fatta la paura. E finisce con il consegnarci una galleria di memorabili mostri.
E allora ecco gli adolescenti senza prospettiva o speranza, ecco il Wenge – una creatura misteriosa che semina panico e morte –, ecco il plutocrate russo che vuole sbarazzarsi di un albero secolare, ecco una Madonna che invece di piangere ride, dolcemente sfrontata, ecco il manager che vuole ridimensionare un museo egizio sfidando una mummia vendicativa.
Con meravigliosa destrezza Stefano Benni scende negli anfratti del Male per mettere disordine e promettere il brivido più cupo e la risata liberatoria. E in entrambi i casi per accendere l’immaginazione intorno ai mostri che sono i nostri falsi amici, i nostri veleni, le nostre menzogne.
La paura è una grande passione, se è vera deve essere smisurata e crescente. Di paura si deve morire. Il resto sono piccoli turbamenti, spaventi da salotto, schizzi di sangue da pulire con un fazzolettino. L’abisso non ha comodi gradini."




Haruki Murakami - La ragazza dello Sputnik 

"Myu è una donna matura, sposata, molto ricca e molto bella. Sumire ama Myu come non ha amato mai nessun ragazzo. E Myu parrebbe corrispondere, ma uno schermo invisibile sembra separarla dal sesso, e forse dal mondo. Riusciranno le due donne a intrecciare i loro destini? Oppure il loro incontro si disperderà senza lasciare traccia, come il famoso satellite russo finito a vagare nello spazio per l'eternità? Con questo nuovo romanzo, Murakami scrive una storia d'amore misteriosa, in bilico fra realismo quotidiano e inquietante trasfigurazione onirica.
La storia ce la racconta un giovane senza nome, prima studente, poi maestro elementare. È innamorato di una sua coetanea, Sumire, una ragazza con il mito di Kerouac e della generazione beat. Sumire però non lo ricambia: lo accetta come amico e confidente, ma niente sesso. Lei è invece innamorata di un'altra donna: Myu, un'imprenditrice quarantenne di origine coreana, bellissima e affascinante. Solo che anche Myu, pur attratta da Sumire, non vuole concretizzare in amore il loro sentimento. Non vuole o non può: c'è qualcosa di misterioso nel suo passato che le impedisce di amare, che la separa dal mondo. E cosí i destini dei nostri tre protagonisti si inseguono senza mai congiungersi, vagano nello spazio e nel tempo come un satellite alla deriva per l'eternità.
Con questo suo nuovo libro, Murakami ha scritto un vero romanzo d'amore. Ma un amore che sembra non appartenere a questo mondo. I personaggi sono vivissimi, riconoscibili, capaci di suscitare grandi emozioni nel lettore, ma a un certo punto attraversano territori paranormali, o onirico-fantastici, dove ci si può ritrovare o perdere definitivamente. E il loro girotondo amoroso lascia ogni caratterizzazione quotidiana per diventare un punto di spaesamento e di inquietudine."

Davide Toffolo - Pasolini 

"Un colloquio immaginario tra due artisti che parte da un assunto fantastico: Pasolini è vivo, e ha delle cose da dire. Molte. Essenziali. Ma è davvero lui? O un fantasma, un attore, un mitomane? Quel che è certo è che la sua conversazione con Davide Toffolo vibra di quel senso, di quell’acutezza che ne hanno reso immortale lo spirito. Toffolo cerca Pasolini tra le pagine dei suoi libri, nei ritagli di stampa, nelle interviste e ne cattura l’essenza: la rabbia, l’inalienabile solitudine, la feroce irriducibilità del poeta sono tutte tra queste pagine, un quest’intenso ritratto della grazia pasoliniana a opera di uno degli artisti più anticonformisti del panorama italiano."

Milo Manara - Pin-up art (a cura di Vincenzo Mollica) 

"È la prima volta che un'antologia di Manara scorre sotto la bandiera della pin-up art, termine che abbiamo coniato con il disegnatore di Verona per approssimazione linguistica, artistica o più semplicemente per indicare un movimento pittorico frammentario, che ha seminato schegge di seduzione nel secolo passato e in quello presente, senza che nessun critico d'arte se ne accorgesse."
 
Emmanuèle Bernheim - Il coltello a serramanico 

"L'esordio narrativo di una giovane scrittrice francese che parla della guerra tra i sessi con furore lucido e pacato. Una donna compie un'inchiesta su se stessa. Ha ferito o forse ucciso un uomo. Le parole spiano ogni gesto, ogni dettaglio e ciascuna scena si impone come un piccolo cardine dell'assoluto. Un racconto psicologico senza psicologia."

Haruki Murakami - L'incolore Tazaki Tsukuro e i suoi anni di pellegrinaggio 

"A Nagoya abitano cinque ragazzi, tre maschi e due femmine, che tra i sedici e i vent'anni vivono la più perfetta e pura delle amicizie. Almeno fino al secondo anno di università, quando uno di loro, Tazaki Tsukuru, riceve una telefonata dagli altri: non deve più cercarli. Da quel giorno, senza nessuna spiegazione, non li vedrà mai più: non ci saranno mai più ore e ore passate a parlare di tutto e a confidarsi ogni cosa, mai più pomeriggi ad ascoltare la splendida Shiro suonare Liszt, mai piú Tsukuru avrà qualcuno di cui potersi fidare. Il dolore è così lacerante che nel cuore del ragazzo si spalanca un abisso che solo il desiderio di morire è in grado di colmare. Dopo sei mesi trascorsi praticamente senza mangiare né uscire di casa, nelle tenebre di un'infelicità senza desideri, Tzukuru torna faticosamente alla vita ma scopre di essere cambiato. Non solo nel fisico - più magro, dai lineamenti più duri e taglienti - ma anche, soprattutto, nell'animo. Ancora oggi, quando ormai ha trentasei anni, continua a vivere con l'ombra di quel rifiuto che lo accompagna sempre, come una musica che resta sospesa nell'aria anche quando non c'è più nessuno a suonarla. L'incontro con Sara, che intuisce l'inquietudine nascosta dietro l'apparente ordinarietà di Tsukuru, sarà l'occasione per rispondere a quelle domande che per sedici anni l'hanno ossessionato ma che non ha mai avuto il coraggio di affrontare. Se con 1Q84 Murakami Haruki aveva allestito un intero universo, con L'incolore Tazaki Tsukuru e i suoi anni di pellegrinaggio l'universo che costruisce è quello infinitamente piccolo, ma non per questo meno grandioso, del cuore di un uomo. Con L'incolore Tazaki Tsukuru, accolto in Giappone come un evento non solo letterario, Murakami regala al lettore quello che forse è il suo romanzo più complesso, profondo, eppure allo stesso tempo delicato, capace di illuminare i momenti più bui della vita di ognuno. Non sono verità facili o consolanti, quelle che propone Murakami: ma forse proprio per questo sono ancora più preziose."
Andrea Camilleri - Un mese con  Montalbano (rilettura) 

"Trenta crimini da risolvere. Delitti d'amore, d'interesse, di mafia, frutto di ambizione, di esaltazione, di esplosivo furore o di logorante quotidianità. Trenta indagini alla ricerca di una giustizia che il commissario Montalbano si sforza di perseguire nel cuore della Sicilia. Un uomo con un'esistenza ordinaria, da funzionario integerrimo, con un'eterna fidanzata lontana, in Liguria, e tre grandi passioni: il buon cibo, il buon vino e la letteratura. Brusco, talvolta scorbutico, ma dotato di un'irresistibile carica di umanità e di ironia, Salvo Montalbano applica la propria intelligenza a uno straordinario campionario di delitti, premeditati o preterintenzionali, inscenati, minacciati o solo simulati. Un mondo feroce e violento, che egli affronta con le armi della logica, ma anche della pietà e dell'umorismo."
Oltre a quanto sopra menzionato, ogni mese ho acquistato la ristampa a colori di un altro fumetto di Davide Toffolo (per chi non lo sapesse, è il cantante dei Tre Allegri Ragazzi Morti, una band che amo moltissimo), intitolato Cinque Allegri Ragazzi Morti. Se vi interessano è possibile acquistarli sullo shop on line de La Tempesta.

Come potete intuire il 2015 per me è stato l'anno di Murakami e dei fumetti. Una ripresa calma e lenta, ma pur sempre una ripresa.

So che tra voi ci sono parecchie lettrici, mi piacerebbe leggere la vostra opinione e scoprire se abbiamo qualche lettura in comune.

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12 commenti

  1. Lo studio ha causato in me una reazione simile, sono stata un anno e passo ferma con il rifiuto per il libri e io amo leggere!

    A Settembre ho ricominciato, stavolta grazie agli ebook sono riuscita a recuperare un sacco di libri e sono felicissima! *_*

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  2. Benni è sempre un amore, di una comicità seria (scusa il gioco di parole) ineguagliabile. Anche Dance Dance Dance mi ispira tanto per il tema, mi piacerebbe vedere "dove va a parare" :)

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    1. Dance Dance Dance non è un libro "facile" da leggere, bisogna essere nello stato d'animo adatto (ad esempio io l'avevo cominciato tre anni fa e poi abbandonato, la seconda volta l'ho letto senza problemi). Ti trascina in uno stato a metà tra il sogno e la veglia, in una bolla da cui poi è difficile uscire. Ipnotico.

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  3. Io leggo tantissimo anche in fase di studio matto e disperatissimo, anche solo 3 pagine prima di crollare, ma devo assolutamente leggere prima di dormire, mi aiuta a staccare e rilassarmi :)
    Apprezzo tantissimo Benni, anche se questo in particolare mi manca, invece non tollero Murakami... mi annoia terribilmente XD

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    1. Murakami è così: lo si odia o lo si ama follemente, non esistono vie di mezzo. Resta comunque un autore poco digeribile. ;)

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  4. non ho letto nulla di murakami, provvederò più avanti se riesco! :) sul mio blog pubblico spesso recensioni di libri se ti interessa leggere anche qualcos'altro, un bacio :)

    Laura

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  5. Non ho mail letto nulla di Murakami. Da una parte mi tenta molto, dall'altra non so...tempo possa non piacermi. Mi sa che prima o poi passerò in biblioteca per prendere in prestito un suo libro.

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    1. Murakami non è affatto semplice. Magari comincia con una sua raccolta di racconti e vedi come va...

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  6. io da "giovine" non sono stata una divoratrice di libri, ma finite le superiori ho iniziato ad apprezzarli piano piano, facendo diventare una mania il comprare libri e non avere il tempo di leggerli, ma capita solo a me? cmq mi fa piacere leggere questi consigli di lettura, anche nel mio blog ogni tanto li faccio =) spero siano utili!

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    1. A dire la verità è la prima volta che tratto un argomento off-topic, spero sia gradito!

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