Over the Rainbow - Red (e brevi cenni introduttivi alla psicologia del colore)

by - 12:30

Quanto scritto qui di seguito inizialmente era parte di un post che pubblicherò tra qualche tempo (si tratta di un tag, indovinate quale). Durante la stesura dello stesso mi sono resa conto però che la digressione era un po' troppo lunga e il rischio di andare fuori tema elevato, da qui la decisione di farne una pubblicazione autonoma.

La psicologia del colore non è certo un argomento nuovo o rivoluzionario, ma mi faceva piacere condividere con voi alcuni estratti della mia prima tesi "Approccio psicologico all'utilizzo del colore nell'architettura d'interni", facendo riferimento in particolare alla "Parte seconda: la psicologia del colore". Come si evince dal titolo, vorrei partire parlandovi del rosso.
Innanzitutto, cominciamo col dire che "l'esperienza del colore è influenzata da sei fattori fondamentali tra loro correlati:
  1. reazioni biologiche, poste alla base della piramide;
  2. associazioni di idee, derivate dall'inconscio collettivo;
  3. simbologia del conscio;
  4. influenze culturali e consuetudini;
  5. influenze esercitate da tendenze di gusto, moda e stili;
  6. rapporto personale con il colore."
Soffermiamoci un momento sul secondo fattore, l'inconscio collettivo: 

"Il contenuto dell'inconscio collettivo è costituito da archetipi, cioè quegli schemi o modelli da cui hanno avuto origine gli altri fenomeni di identico tipo. Si tratta cioè di quelle immagini primarie che si sono formate durante il nostro sviluppo come specie umana. [...] L'inconscio collettivo è un serbatoio di immagini primordiali: l'uomo eredita tali immagini dal proprio passato ancestrale, un passato a cui appartengono tutti i suoi antenati umani come pure quelli pre-umani o animali."

Uno dei fondamenti alla base della nostra esperienza col colore quindi deriva da un passato remotissimo, andiamo ora a scoprire cosa ha originato il significato dei colori in età primitiva:

"Per l'uomo primitivo l'attività, di regola, prendeva due forme: attività diretta verso la conquista e il possesso o attività diretta verso la conservazione di se stesso.
L'azione dell'attacco e della conquista è universalmente rappresentata dal colore rosso; la difesa dal suo complementare, il verde. Poiché queste azioni, sia di attacco (rosso) che di difesa (verde), sono sotto il suo controllo, questi colori e fattori sono descritti come autonomi, cioè che si regolano da sé. D'altra parte essendo l'attacco considerato come un'azione di conquista, volta all'esterno, viene definito attivo; di contro la difesa, essendo soltanto interessata all'istinto di autoconservazione, è considerata passiva."

Da quanto detto finora, si intuisce che il rosso nell'antichità, contrariamente a quanto avviene oggi, era un colore con una connotazione prettamente maschile. Ad esempio nell'antica Grecia "il rosso era abbinato ad Ares, il dio della guerra: questo colore veniva usato nelle divise e negli stendardi per eccitare gli animi, spaventare il nemico e nascondere il sangue sgorgato dalle ferite."

Una volta appurato che "le connotazioni del colore profondamente radicate in noi, nel conscio e nell'inconscio, non sono frutto di semplici interpretazioni individuali, ma rientrano nella nostra eredità collettiva", possiamo andare a vedere nello specifico gli effetti, le impressioni e le associazioni di idee che il colore rosso suscita nell'uomo contemporaneo (occidentale):

"Il rosso è un colore che stimola, sollecita ed eccita, con associazioni di idee positive legate a passione, forza, attività e calore. Le impressioni negative si riferiscono ad aggressività, rabbia, intensità, ferocia e sangue. 
La sua natura mascolina e aggressiva è spesso collegata alla lotta, al dominio e alla ribellione.
Il rosso sta altresì a significare vita e vitalità. Essere vivi significa salute, energia, sicurezza e forza, tutte parole in cui si riflette il significato simbolico del rosso. 
Il rosso è anche il colore dell'amore; anche l'amore passionale, sensuale ed erotico è caratterizzato dal colore rosso.
Tra tutti i colori è forse il più dinamico, quello dominante, in grado di catturare l'attenzione visiva ed escludere tutte le altre tinte.
La natura dinamica e mascolina del rosso muta drasticamente allorché il colore volge al rosa. Esso allora cambia addirittura genere, diventando femminile, e appare più delicato ed arrendevole."

Ancora più significativa trovo che sia la definizione data da Max Luscher nel suo test dei colori (per sapere di cosa si tratta vi rimando qui):
"Accelera il polso, altera la pressione arteriosa e aumenta la pressione respiratoria. Il rosso è l'espressione della forza vitale, dell'attività nervosa e ghiandolare, e ciò significa desiderio e tutte le forme di appetiti e di desiderio. Il rosso è la necessità di ottenere dei risultati, di ottenere successo, ed è desiderio famelico di tutte quelle cose che offrono una intensità di vita ed una pienezza di esperienze. Il rosso è impulsivo, volontà di vincere e tutte le forme di vitalità e di potere, dalla potenza sessuale alla trasformazione rivoluzionaria. È impulso verso l'agire attivo, verso lo sport, la lotta, la competizione, l'erotismo e la produttività audace. Il rosso è l'impatto, la forza della volontà, distinto dal verde che è l'elasticità della volontà.
La sua percezione sensoria è l'appetito, il suo contenuto emotivo il desiderio, i suoi organi sono i muscoli striati e volontari, il sistema nervoso simpatico e gli organi della riproduzione".
(Max Lüscher, Il test dei colori, Astrolabio-Ubaldini Editore, Roma 1976)

Bene, direi che con questa ultima definizione possiamo chiudere questo breve approfondimento.

Sono stata indecisa fino all'ultimo se inserire o meno la mia personale visione del rosso e alla fine ho preferito astenermi, ma voi sentitevi libere di esprimere la vostra opinione al riguardo, la leggerò volentieri.

Se l'argomento dovesse interessarvi, in futuro potrei pubblicare altri post del genere, perciò mi farebbe piacere un riscontro in tal senso.

You May Also Like

4 commenti

  1. Sono davvero affascinata da questo post ^__^ L'ho trovato interessantissimo! Mi piacerebbe leggerne altri :)

    RispondiElimina
  2. Ho letto questo post con molto interesse e sono molto curiosa. Mi rendo conto che in un blog sia difficile condensare buona parte del lavoro che c'è in una tesi di laurea, ma ti assicuro avrei voluto scrivessi di più :) e sarei anche stata curiosa di leggere il tuo punto di vista

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ti ringrazio! In effetti non è stato per nulla facile riassumere tutto in poche righe e confesso di non essere del tutto soddisfatta del risultato... Sono molto indecisa riguardo allo scriverne altri.

      Elimina